Impianti

Energia sostenibile, l’importante ruolo delle biomasse solide

Sfruttare le proprietà e i vantaggi garantiti dall’impiego delle biomasse solide per la produzione di energia vuol dire guardare a un futuro più green e sostenibile, risparmiando e creando valore condiviso

Le biomasse solide, intese come la parte biodegradabile ricavata dalla manutenzione dei boschi e delle attività agricole e agroindustriali, permettono di produrre energia elettrica con benefici tangibili per l’ambiente e l’economia. In tal senso, basti pensare che, a livello nazionale, le stime parlano di un beneficio economico complessivo per l’amministrazione pubblica compreso tra i 260 e i 360 milioni di euro ogni anno.

Per la produzione di energia, il settore attinge principalmente da: gestione del bosco, residui di campo delle aziende agricole, sottoprodotti derivanti dall’espianto, sottoprodotti lignocellulosici come la paglia, residui delle attività di lavorazione dei prodotti agroalimentari e forestali, biomassa vergine ottenuta dalla lavorazione del legno (esclusa dal regime dei rifiuti) e anche, in minor parte, da colture dedicate agricole e forestali.
 

Benefici per tutti

Le operazioni di recupero di materia restituiscono, al contempo, benefici per le comunità locali e il settore agricolo, garantendo, anche attraverso accordi di filiera sottoscritti con il Ministero delle Politiche Agricole Forestali, enormi benefit condivisi: dalla manutenzione constante del patrimonio boschivo, al mantenimento e ricostruzione di presidi contro il dissesto idrogeologico, dallo smaltimento delle biomasse residuali, che altrimenti verrebbero bruciate in modo inidoneo o soggette a fermentazione spontanea con emissioni dannose, fino al recupero della materia prima e l’impiego dei sottoprodotti e prodotti residuali, che riduce anche sensibilmente il rischio di incendi.

Inoltre, la destinazione energetica dei prodotti agricoli rappresenta spesso un’occasione di reddito integrativo per l’impresa agricola, senza andare a inficiare in alcun modo le coltivazioni destinate all’agroalimentare e, addirittura, valorizzando l’alternanza colturale e ottimizzando le risorse produttive, garantendo così stabilità di mercato e costanza dei flussi finanziari, in un perfetto schema di economia circolare che incrementa la sostenibilità del settore.

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