Il comparto della produzione di energia da biomasse solide, nonostante incroci tutti gli obiettivi di transazione ecologica, rischia di restare ai margini soprattutto in previsione dell’avvicinarsi della data di scadenza degli incentivi nazionali. Incentivi fondamentali per lo sviluppo del settore e che sono ormai imprescindibili per la sostenibilità economica delle imprese.
Il Sole 24 Ore descrive un quadro completo e preciso dei benefici che questo settore porta in termini di sostenibilità ambientale, economia circolare, taglio delle emissioni di CO2 e valorizzazioni delle aeree interne. Inoltre riporta, attraverso le parole del presidente di EBS Antonio di Cosimo, le richieste dell’associazione in merito al sistema incentivi:
“Chiediamo uno spazio all’interno del Piano di ripresa e resilienza ma soprattutto una regolamentazione del sistema di sostegni previsto dalla legge n. 28 del 3 marzo 2011. Senza certezza sugli aiuti le imprese non riescono a continuare la propria attività e fanno fatica a pensare a nuovi investimenti che rischiano di non poter ammortizzare per mancanza di un quadro normativo certo. Uno degli aspetti paradossali di questa situazione è che il nostro settore è conteggiato all’interno degli obiettivi del Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima al 2030) e in particolare sui target in termini di utilizzazione di biomasse e di riduzione delle emissioni. Viene insomma previsto il nostro contributo positivo, ma nessuno si chiede se saremo messi nelle condizioni di continuare a operare”.