A oggi il contributo dell’energia prodotta dalle biomasse solide copre il 40% delle bioenergie, a loro volta il 17% di quanto proviene da fonti rinnovabili. Ma il potenziale è ampio e si associa ad alcuni vantaggi preziosi: la programmabilità della produzione, il basso impatto di emissioni, il reimpiego di risorse.
«L’intera filiera di approvvigionamento, faticosamente costruita nel corso degli anni, andrebbe incontro alla distruzione», afferma Antonio Di Cosimo, Presidente dell’Associazione EBS – Energia da Biomasse Solide, che sottolinea come la quota di energia prodotta dagli impianti in questione sia già stata considerata ai fini degli obiettivi del PNIEC. «Il mancato rinnovo degli aiuti al settore, tra l’altro uno dei pochi che sopporta il costo della materia prima, con un impatto positivo sul sistema Paese, provocherebbe un ulteriore gap sugli obiettivi al 2030», osserva Di Cosimo.
Prosegue il Presidente EBS: “Secondo i dati diffusi del GSE nel 2017, la potenza totale installata in Italia per la produzione di energia elettrica da biomassa solida è di circa 764 MW. L’Associazione EBS, che raggruppa i principali produttori di energia da biomasse solide con impianti di taglia media distribuiti in tutta Italia, rappresenta circa il 60% della produzione elettrica da biomasse solide e la quasi totalità se si considerano gli impianti di taglia superiore a 5 MW. La capacità complessivamente installata, di circa 420MW, genera una produzione elettrica annua superiore ai 3mila GWh, impiegando circa 3,5 milioni di tonnellate di biomassa solida, di cui più del 90% è prodotta in Italia.”
E ancora: “L’energia prodotta da biomasse solide è programmabile: una caratteristica che la rende utile in un contesto caratterizzato dalla diffusione di fonti intermittenti come l’eolico e il fotovoltaico. La biomassa solida è l’unica fonte energetica rinnovabile in grado di garantire una regolarità e continuità di esercizio per oltre 8mila ore l’anno e di offrire un contributo alla stabilità della rete elettrica nazionale. Nel comparto delle biomasse si realizza pienamente il principio dell’economia circolare, soprattutto tramite la valorizzazione di sottoprodotti, con benefici ambientali, sociali ed economici diffusi, in particolare per il contesto rurale, montano e delle aree interne. La circolarità arriva a comprendere anche il riutilizzo delle ceneri.”
Il Presidente Di Cosimo conclude evidenziando lo scopo dell’associazione relativamente al suo intervento nelle sedi istituzionali e governative per mettere in risalto i benefici che il comparto apporta all’Italia a tutti i livelli, sociale e occupazionale, economico e ambientale.
Di seguito il link per leggere l’intervista completa (a partire da pagina 30):
https://www.energiamercato.it/arretrati-energiamercato/energia-mercato-10