Le biomasse solide, come sottolineato dall’Associazione EBS, rappresentano una importante componente per la produzione sostenibile e integrata di energia.
L’intero settore attinge principalmente da gestione del bosco, residui di campo delle aziende agricole, sottoprodotti derivanti dall’espianto, sottoprodotti lignocellulosici come la paglia, residui delle attività di lavorazione dei prodotti agroalimentari e forestali, biomassa vergine ottenuta dalla lavorazione del legno e anche, in minor parte, da colture dedicate agricole e forestali.
La destinazione energetica dei sottoprodotti agricoli, considerando che tutte le biomasse impiegate sono di provenienza italiana, si traduce in reddito integrativo per le filiere agricole e agroindustriali. Ciò non inficia mai le coltivazioni destinate all’agroalimentare, ma ne valorizza i soli sottoprodotti.
La filiera è vantaggiosa per le comunità locali, impegnate nella manutenzione del patrimonio boschivo, spesso in aree “interne e marginali”. Queste attività, insieme al conseguente mantenimento/ricostituzione di presidi attivi contro il dissesto idrogeologico, generano ricadute positive per i territori.
La filiera è poi costantemente sottoposta ai controlli da parte del Mipaaf, effettuati su tutte le aziende associate. Ognuna è tenuta a fornire la documentazione completa di tracciabilità, nel rispetto della normativa (DM 2 marzo 2010 e DM 06 luglio 2012) che regolamenta sia i terreni di provenienza sia i tagli, ottenendo il riconoscimento del coefficiente moltiplicativo dei certificati verdi.
La combustione della biomassa determina l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera. Tuttavia, a differenza delle fonti fossili, la CO2 rilasciata nella combustione di biomassa vegetale è collegata ad un ciclo di crescita della vegetazione breve. In pratica, questa emissione sarà assorbita dalla crescita di nuova biomassa negli spazi resi disponibili a seguito dei prelievi.
Secondo l’associazione Bioenergy Europe, l’energia da biomasse pesa sul mix energetico dell’UE per il 10% e nel 2018 ha consentito una riduzione del 7% delle emissioni totali prodotte dagli stati dell’Unione Europea.
La programmabilità degli impianti inoltre è un importante contributo alla stabilità della rete elettrica nazionale. Infatti, la biomassa solida è l’unica fonte energetica rinnovabile in grado di garantire una regolarità e continuità di esercizio per oltre 8 mila ore l’anno.
Leggi l’articolo completo: https://www.rinnovabilierisparmio.it/2021/11/15/associazione-ebs-biomasse-solide-per-un-futuro-green/